venerdì 24 febbraio 2012
giovedì 23 febbraio 2012
Adriano...UNO DI NOI !
martedì 21 febbraio 2012
giovedì 16 febbraio 2012
I SOLITI GIOCHI
ieri sera , si è svolto a TELERIVIERA il primo incontro tra un nostro candidato, Michele Pierini e un altro candidato, Gabriele Monteforte, per il Terzo Polo, alle elezioni amministrative di Forte dei Marmi. Dal backstage della trasmissione, si e' respirato da subito, il clima teso che ristagna tra le forze politiche tradizionali, cioè i partiti. In primo luogo, molte di queste, compresa la Dott. Baldini della neonata Fuxia People, hanno rifiutato il confronto, poiché ancora impreparati dicono loro(...se non sono preparati loro che hanno governato fino adesso chi lo dovrebbe essere??!!!), ma soprattutto, timorosi di possibili attacchi dei famigerati GRILLINI! (pensiamo noi). Anche Monteforte, appena arrivato, ha messo le mani avanti, "Voglio una copia della trasmissione, ha tuonato, poi la consegno al mio avvocato". Lo abbiamo tranquillizzato subito. Noi, critichiamo il vostro modo di fare politica e di condurre il paese, non siamo "cacciatori di taglie", per quello ci sono già i tuoi ex colleghi..gli abbiamo risposto". Ma le parole che ancora riecheggiano negli studi, sono i SE e i MA del nostro avversario. All'inizio parlavo di SOLITI GIOCHI e penso che non sia sbagliato. Al di là di trovarti davanti ad una persona, giovane o più politicamente scafata, a qualche mese dalle elezioni la filosofia che regna sovrana tra i partiti politici è sempre la stessa. IL CAMALEONTISMO e d il SUPEREGO. Abbiamo capito che ancora si devono accordare. Il RISIKO di Forte dei Marmi, così potremmo chiamarlo, è ancora in gestazione. Tra una ventina di giorni I SOLITI GIOCHI saranno fatti, e le ideologie e l'appartenenza ad un fazione o l'altra passerà in secondo piano. E' più importante vincere che partecipare, interressa soltanto governare. Come, si vedrà. I FAMIGERATI GRILLINI alla fine sono proprio fuori da questa poltiglia. Forse sono gli unici che hanno veramente a cuore le sorti del paese, senza innamorarsi troppo di se stessi. Le nostre idee sono chiare e precise, definite da sempre (vedi il programma del Movimento5 Stelle nazionale e quello comunale) perche' quello che ci ispira è la voglia, e la necessità di un radicale cambiamento, che invece terrorizza i partiti politici. Si potrebbe rompere qualche "equilibrio"?!. Adesso tutti creano dei Movimenti, come il nostro. Ci tengono a farlo notare. Ma la sostanza non cambia. Se vuoi la sostenibilità non puoi permettere la cementificazione selvaggia, se vuoi che il paese sia proiettato verso il futuro, non puoi fare dei gran discorsi in campagna elettorale e poi curare gli interessi dei soliti noti. I veti incrociati e gli interessi degli "amici dgli amici" bloccano la politica tradizionale già in campagna elettorale, figuriamoci poi quando amministreranno. Anche se con poco tempo a disposizione, forse abbiamo parlato anche troppo. Perché fondamentalmente della BOLKESTEIN, a noi non è che interessa più di tanto (Michele ha espresso un idea personale condivisa in larga parte da molti di noi sul sentimento diffuso dello strapotere dei concessionari). Ci fa pensare però, che una categoria forte come quella dei balneari, nonostante tutte le attenzioni della politica, le possibilità economiche e le rendite di posizione, non sia stata come in passato, l'elemento trainante verso le sfide del futuro, e ideatrice di una nuova politica turistica di Forte dei Marmi. Stantii nel loro benessere, solo ora che le loro certezze sono minate da una direttiva europea, si svegliano improvvisamente dal torpore esclusivamente però, per la difesa dei loro interessi. Non certo per migliorare la città e investire in essa....loro che possono....,e tutti sanno bene che se un imprenditore, non reinveste i propri capitali nella azienda, alla fine questa, prima o poi, fallirà. Un grazie a Barberi e TELERIVIERA, che a differenza di altri media, destinatari di laute ricompense statali (soldi pubblici quindi nostri), per garantire la pluralità, poi ci oscurano come fanno con i nostri comunicati stampa di incontri alla Sala della Mutuo Soccorso e d altri comunicati ancora., ma tante' Beppe lo ha sempre scritto...andatevi a leggere i suoi post sui media italiani...ahaha
ieri sera , si è svolto a TELERIVIERA il primo incontro tra un nostro candidato, Michele Pierini e un altro candidato, Gabriele Monteforte, per il Terzo Polo, alle elezioni amministrative di Forte dei Marmi. Dal backstage della trasmissione, si e' respirato da subito, il clima teso che ristagna tra le forze politiche tradizionali, cioè i partiti. In primo luogo, molte di queste, compresa la Dott. Baldini della neonata Fuxia People, hanno rifiutato il confronto, poiché ancora impreparati dicono loro(...se non sono preparati loro che hanno governato fino adesso chi lo dovrebbe essere??!!!), ma soprattutto, timorosi di possibili attacchi dei famigerati GRILLINI! (pensiamo noi). Anche Monteforte, appena arrivato, ha messo le mani avanti, "Voglio una copia della trasmissione, ha tuonato, poi la consegno al mio avvocato". Lo abbiamo tranquillizzato subito. Noi, critichiamo il vostro modo di fare politica e di condurre il paese, non siamo "cacciatori di taglie", per quello ci sono già i tuoi ex colleghi..gli abbiamo risposto". Ma le parole che ancora riecheggiano negli studi, sono i SE e i MA del nostro avversario. All'inizio parlavo di SOLITI GIOCHI e penso che non sia sbagliato. Al di là di trovarti davanti ad una persona, giovane o più politicamente scafata, a qualche mese dalle elezioni la filosofia che regna sovrana tra i partiti politici è sempre la stessa. IL CAMALEONTISMO e d il SUPEREGO. Abbiamo capito che ancora si devono accordare. Il RISIKO di Forte dei Marmi, così potremmo chiamarlo, è ancora in gestazione. Tra una ventina di giorni I SOLITI GIOCHI saranno fatti, e le ideologie e l'appartenenza ad un fazione o l'altra passerà in secondo piano. E' più importante vincere che partecipare, interressa soltanto governare. Come, si vedrà. I FAMIGERATI GRILLINI alla fine sono proprio fuori da questa poltiglia. Forse sono gli unici che hanno veramente a cuore le sorti del paese, senza innamorarsi troppo di se stessi. Le nostre idee sono chiare e precise, definite da sempre (vedi il programma del Movimento5 Stelle nazionale e quello comunale) perche' quello che ci ispira è la voglia, e la necessità di un radicale cambiamento, che invece terrorizza i partiti politici. Si potrebbe rompere qualche "equilibrio"?!. Adesso tutti creano dei Movimenti, come il nostro. Ci tengono a farlo notare. Ma la sostanza non cambia. Se vuoi la sostenibilità non puoi permettere la cementificazione selvaggia, se vuoi che il paese sia proiettato verso il futuro, non puoi fare dei gran discorsi in campagna elettorale e poi curare gli interessi dei soliti noti. I veti incrociati e gli interessi degli "amici dgli amici" bloccano la politica tradizionale già in campagna elettorale, figuriamoci poi quando amministreranno. Anche se con poco tempo a disposizione, forse abbiamo parlato anche troppo. Perché fondamentalmente della BOLKESTEIN, a noi non è che interessa più di tanto (Michele ha espresso un idea personale condivisa in larga parte da molti di noi sul sentimento diffuso dello strapotere dei concessionari). Ci fa pensare però, che una categoria forte come quella dei balneari, nonostante tutte le attenzioni della politica, le possibilità economiche e le rendite di posizione, non sia stata come in passato, l'elemento trainante verso le sfide del futuro, e ideatrice di una nuova politica turistica di Forte dei Marmi. Stantii nel loro benessere, solo ora che le loro certezze sono minate da una direttiva europea, si svegliano improvvisamente dal torpore esclusivamente però, per la difesa dei loro interessi. Non certo per migliorare la città e investire in essa....loro che possono....,e tutti sanno bene che se un imprenditore, non reinveste i propri capitali nella azienda, alla fine questa, prima o poi, fallirà. Un grazie a Barberi e TELERIVIERA, che a differenza di altri media, destinatari di laute ricompense statali (soldi pubblici quindi nostri), per garantire la pluralità, poi ci oscurano come fanno con i nostri comunicati stampa di incontri alla Sala della Mutuo Soccorso e d altri comunicati ancora., ma tante' Beppe lo ha sempre scritto...andatevi a leggere i suoi post sui media italiani...ahaha
domenica 12 febbraio 2012
Lunedi' 13 Febbraio ore 21.15 su Teleriviera Michele Pierini-MoVimento 5 Stelle Vs Gabriele Monteforte-Terzo Pollo
Gabriele Monteforte: un grande! Nel 2007 con la sua "volontaria?" fuoriuscita dal Pdl e presentatosi con la personale "lista Monteforte" alle Amministrative riesce a far si che il candidato per il centrodestra Tucci non venga eletto e vinca il candidato del centrosinistra Buratti, seguiranno 5 anni di totale non-opposizione alla Giunta in Consiglio Comunale in cui lo stesso evitera' accuratamente di disturbare il "manovratore", per questa sua fedelta' verra' premiato con un posto da consigliere nel cda di Villa Bertelli a cui seguira' la "generosa" concessione, in via privata, dell'affitto di Villa Bertelli per la manifestazione Fortedivino con la straordinaria partecipazione del piu' famoso macellaio-poeta del Valdarno: http://www.fortedivino.com/programma.html e contestualmente l'affitto estivo del Palazzetto dello Sport al fratello Domenico per l'organizzazione della manifestazione ArteForte http://www.fierarteforte.com/pdf/DepliantArteforte2011.pdf . In Paese si parla da qualche tempo di un interessamento privato in ambito immobiliare per una mediazione in varie compravendite di notevole entita' con attori Russi e compaesani...ma noi non diamo adito a pettegolezzi...MAI!!! :-) Monteforte si presenta oggi ,dopo l'abbandono del "ProgettoForte" :http://agorapolis.wordpress.com/2011/07/03/nasce-a-forte-dei-marmi-progetto-forte/lista politica con il logo in bianco e nero che avrebbero poi dovuto colorare i cittadini con le loro idee insieme al dott. Murzi ex presidente del Consiglio Comunale con la giunta Buratti, con il Partito del terzo pollo, in cui ritroviamo Azzurra Caltagirone (Udc-Casini), il Rutellone (API),quello di Guzzanti che portava l'acqua con le orecchia a Berlusconi non la societa' petrolifera..FLI (mah?!?) e MPA (Movimento per le Autonomie) che nell'UE ci sta come i cavoli a merenda... ma tante'... Sono apparsi articoli di giornali in cui si favoleggia di Buratti e Monteforte intravisti ad un tavolino intorno a una pizza , metafora del "Bene Comune", pronti per un inciucio poi subito smentiti da articoli di fuoco in cui i due si attaccavano come moglie e marito in via di separazione davanti al giudice...continua...Stay Tuned...
sabato 11 febbraio 2012
Nuova colata di cemento in arrivo in Versilia
NUOVO PALAEVENTI DELLA VERSILIA: PROTOCOLLO D’INTESA FRA LA PROVINCIA DI LUCCA E I COMUNI DELLA VERSILIA STORICA
13:31
VEN 10 FEB 2012
mercoledì 8 febbraio 2012
Assemblea cittadina a Forte dei Marmi promossa dal Comitato Liberi Cittadini
..presenti ieri all' assemblea cittadina indetta per far conoscere il caso della sig.ra Filomena La Pietra attuale Preside del Liceo Scientifico di Forte dei Marmi e di un altro istituto tecnico a Seravezza dove si tengono corsi serali. La signora La Pietra e' la stessa che l'anno scorso in occasione della visita del Ministro Matteoli ad una scuola a Camaiore pretese che l'usciere scolastico diversamente abile restasse a casa ed evitasse di presenziare alla "cerimonia", e' sempre la stessa che ha avuto comportamenti quantomeno maleducati nei confronti di Michele uno studente diversamente abile che frequenta il Liceo Scientifico a Forte dei Marmi e numerosi altri casi di comportamenti veramente inqualificabili e imbarazzanti. Gli interventi di insegnanti, genitori di alunni e persone che a vario titolo hanno e hanno avuto a che fare con la Preside hanno delineato un personaggio con una personalita' inquietante, indubbiamente scaltra e altrettanto diabolica. Vedere piangere mamme e donne adulte per l'impotenza di fronte a tanta prepotenza e arroganza non puo' lasciarci indifferenti. A breve posteremo un video della serata dove potrete constatare quello che scriviamo. Alla fine dell'incontro ho parlato a nome del MoVimento 5 Stelle dicendo che se i presenti hanno gia' tentato numerosi percorsi, tra cui anche quelli legali, per dirimere questo caso noi come M5S ci impegneremo a far conoscere la vicenda con tutti i mezzi che abbiamo, e' il minimo che possiamo fare.
A breve il filmato. (david)
venerdì 3 febbraio 2012
FACCIAMO UN PO' DI CHIAREZZA SULLE NORME CHE REGOLANO LA RACCOLTA E LA GESTIONE DEI RIFIUTI SOLIDI URBANI
Greenreport:
Un contributo al dibattito sulla gestione dei rifiuti in Toscana
Riceviamo e pubblichiamo
2 febbraio 2012
Ing. Giuseppe Vitiello ( ex presidente e A.D. di SEA spa di Viareggio)
Come è forse noto a molti, in questi ultimi anni le normative comunitarie hanno imposto una forte accelerazione alla riorganizzazione dei servizi di raccolta e smaltimento dei rifiuti nella direzione di favorire una forte riduzione nella produzione degli stessi, nel raggiungimento di significativi obiettivi nel riutilizzo, recupero e riciclaggio dei rifiuti o delle materie dagli stessi recuperabili e destinati ad un mercato di interesse economico e produttivo.
Il testo unico D.Lgs 152/2006, come modificato nel 2010, affida ai Comuni l'onere di organizzare le raccolte differenziate e di raggiungere gli obiettivi minimi previsti:
Art. 181.Riciclaggio e recupero dei rifiuti 1. Al fine di promuovere il riciclaggio di alta qualita' e di soddisfare i necessari criteri qualitativi per i diversi settori del riciclaggio, sulla base delle indicazioni fornite dal Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, le regioni stabiliscono i criteri con i quali i comuni provvedono a realizzare la raccolta differenziata in conformita' a quanto previsto dall'articolo 205.
Gli obiettivi indicati sono:
Art. 205 Misure per incrementare la raccolta differenziata 1. Fatto salvo quanto previsto al comma 1-bis, in ogni ambito(*) territoriale ottimale deve essere assicurata una raccolta differenziata dei rifiuti urbani pari alle seguenti percentuali minime di rifiuti prodotti: a) almeno il trentacinque per cento entro il 31 dicembre 2006; b) almeno il quarantacinque per cento entro il 31 dicembre 2008; c) almeno il sessantacinque per cento entro il 31 dicembre 2012.
I comuni che non raggiungono tali obiettivi sono fortemente penalizzati sul piano economico:
3. Nel caso in cui a livello di ambito territoriale ottimale non siano conseguiti gli obiettivi minimi previsti dal presente articolo, è applicata un'addizionale del venti per cento al tributo di conferimento dei rifiuti in discarica a carico dell'Autorità d'ambito, istituito dall'art. 3, comma 24, della legge 28 dicembre 1995, n. 549, che ne ripartisce l'onere tra quei comuni del proprio territorio che non abbiano raggiunto le percentuali previste dal comma 1 sulla base delle quote di raccolta differenziata raggiunte nei singoli comuni.
In Campania, inoltre, tale penalizzazione si può spingere fino allo scioglimento dei Consigli Comunali dei comuni inadempienti.
Oltre alle tradizionali raccolte( vetro, carta, plastica, metalli, ingombranti, inerti) la legge impone ai Comuni anche di organizzare raccolte differenziate per la frazione organica:
Articolo 182-ter Rifiuti organici
1. La raccolta separata dei rifiuti organici deve essere effettuata con contenitori a svuotamento riutilizzabili o con sacchetti compostabili certificati a norma UNI EN 13432-2002.
2. Ai fini di quanto previsto dal comma 1, le regioni e le province autonome, i comuni e gli ATO, ciascuno per le proprie competenze e nell'ambito delle risorse disponibili allo scopo a legislazione vigente, adottano entro centottanta giorni dalla data di entrata in vigore della parte quarta del presente decreto misure volte a incoraggiare:
a) la raccolta separata dei rifiuti organici;
b) il trattamento dei rifiuti organici in modo da realizzare un livello elevato di protezione ambientale;
c) l'utilizzo di materiali sicuri per l'ambiente ottenuti dai rifiuti organici, cio' al fine di proteggere la salute umana e l'ambiente.
Il materiale raccolto è destinato al recupero o al riutilizzo; tale materiale diventa pertanto merce e la gestione è liberalizzata:
Art. 181.Riciclaggio e recupero dei rifiuti
4. Per facilitare o migliorare il recupero, i rifiuti sono raccolti separatamente, laddove cio' sia realizzabile dal punto di vista tecnico, economico e ambientale, e non sono miscelati con altri rifiuti o altri materiali aventi proprieta' diverse.
5. Per le frazioni di rifiuti urbani oggetto di raccolta differenziata destinati al riciclaggio ed al recupero e' sempre ammessa la libera circolazione sul territorio nazionale tramite enti o imprese iscritti nelle apposite categorie dell'Albo nazionale gestori ambientali ai sensi dell'articolo 212, comma 5, al fine di favorire il piu' possibile il loro recupero privilegiando il principio di prossimita' agli impianti di recupero.
La legge prevede che i comuni siano anche responsabili della regolamentazione di tali servizi di raccolta:
Art. 198 Competenze dei comuni
2. I comuni concorrono a disciplinare la gestione dei rifiuti urbani con appositi regolamenti che, nel rispetto dei principi di trasparenza, efficienza, efficacia ed economicità e in coerenza con i piani d'ambito adottati ai sensi dell'articolo 201, comma 3, stabiliscono in particolare:
c) le modalità del conferimento, della raccolta differenziata e del trasporto dei rifiuti urbani ed assimilati al fine di garantire una distinta gestione delle diverse frazioni di rifiuti e promuovere il recupero degli stessi;
Lo smaltimento della frazione indifferenziata segue particolari principi:
Art. 182 Smaltimento dei rifiuti 1. Lo smaltimento dei rifiuti è effettuato in condizioni di sicurezza e costituisce la fase residuale della gestione dei rifiuti, previa verifica, da parte della competente autorità, della impossibilità tecnica ed economica di esperire le operazioni di recupero di cui all'articolo 181
In particolare viene sancito per i rifiuti indifferenziati l'obbligo dello smaltimento nell'ATO:
Articolo 182-bis Principi di autosufficienza e prossimita' 1. Lo smaltimento dei rifiuti ed il recupero dei rifiuti urbani non differenziati sono attuati con il ricorso ad una rete integrata ed adeguata di impianti, tenendo conto delle migliori tecniche disponibili e del rapporto tra i costi e i benefici complessivi, al fine di:
a) realizzare l'autosufficienza nello smaltimento dei rifiuti urbani non pericolosi e dei rifiuti del loro trattamento in ambiti territoriali ottimali;
b) permettere lo smaltimento dei rifiuti ed il recupero dei rifiuti urbani indifferenziati in uno degli impianti idonei piu' vicini ai luoghi di produzione o raccolta, al fine di ridurre i movimenti dei rifiuti stessi, tenendo conto del contesto geografico o della necessita' di impianti specializzati per determinati tipi di rifiuti; c) utilizzare i metodi e le tecnologie piu' idonei a garantire un alto grado di protezione dell'ambiente e della salute pubblica.
I piani regionali devono prevedere pertanto impianti adatti allo smaltimento di tali rifiuti indifferenziati:
Articolo 199 Piani regionali
3. I piani regionali di gestione dei rifiuti prevedono inoltre:
c) una valutazione della necessita' di nuovi sistemi di raccolta, della chiusura degli impianti esistenti per i rifiuti, di ulteriori infrastrutture per gli impianti per i rifiuti in conformita' del
principio di autosufficienza e prossimita' di cui agli articoli 181, 182 e 182-bis e se necessario degli investimenti correlati;
Essendo quindi riferita la competenze ai rifiuti indifferenziati, destinati allo smaltimento, e laddove possibile ancora, anche al recupero, l'ATO non può intervenire e pianificare nel settore del recupero e riutilizzo delle frazioni provenienti dalle raccolte differenziate, al cui circolazione è libera, essendo finalizzati alle attività di recupero e riutilizzo.
La raccolta differenziata viene inoltre definita proprio in funzione del trattamento finale :
p) "raccolta differenziata": la raccolta in cui un flusso di rifiuti e' tenuto separato in base al tipo ed alla natura dei rifiuti al fine di facilitarne il trattamento specifico;
Le gestioni integrate affidate agli ATO quindi sono limitate alla frazione dei rifiuti , quella indifferenziata, destinata allo smaltimento, anche se con azioni di recupero ( ad es. inceneritore con recupero energetico).
E' pertanto in contrasto con la normativa una pianificazione che sottrae ai Comuni la competenza sulla raccolta differenziata e che limita la libera circolazione delle frazioni destinate al recupero e al riutilizzo imponendo un monopolio attraverso un unico gestore delle raccolte e degli impianti.
Ciò l'ATO può farlo solo relativamente ai rifiuti indifferenziati destinati ad un trattamento finalizzato allo smaltimento, dopo aver verificato tutte le possibili alternative che favoriscano la riduzione, il recupero, il riutilizzo dei rifiuti.
Un ultimo aspetto poi è relativo alle interconnessioni tra la regolamentazione dei rifiuti e quella relativa alla produzione di energia rinnovabile.
Come è noto la definizione della biomassa comprende anche la frazione organica presente nei rifiuti.
La produzione di energia rinnovabile è una attività di pubblico interesse.
Tale aspetto è stato introdotto anche nella normativa sui rifiuti, propria nelle parti in cui definisce le modalità della gestione delle operazioni di recupero:
Art. 216 Operazioni di recupero
8. Fermo restando il rispetto dei limiti di emissione in atmosfera di cui all'articolo 214, comma 4, lettera b), e dei limiti delle altre emissioni inquinanti stabilite da disposizioni vigenti e fatta salva l'osservanza degli altri vincoli a tutela dei profili sanitari e ambientali, entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore della parte quarta del presente decreto, il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, di concerto con il Ministro delle attività produttive, determina modalità, condizioni e misure relative alla concessione di incentivi finanziari previsti da disposizioni legislative vigenti a favore dell'utilizzazione dei rifiuti in via prioritaria in operazioni di riciclaggio e di recupero per ottenere materie, sostanze, oggetti, nonchè(**) come combustibile per produrre energia elettrica, tenuto anche conto del prevalente interesse pubblico al recupero energetico nelle centrali elettriche di rifiuti urbani sottoposti a preventive operazioni di trattamento finalizzate alla produzione di combustibile da rifiuti e di quanto previsto dal decreto legislativo 29 dicembre 2003, n. 387, e successive modificazioni, nonche' dalla direttiva 2009/28/CE e dalle relative disposizioni di recepimento
In questi giorni l‘ATO Costa sta avviando una procedura ad evidenza pubblica per l'individuazione del soggetto gestore ( socio di minoranza di una azienda mista pubblico-privata) al quale vengono di fatto affidate, in una condizione di monopolio, tutte le attività connesse alla raccolta, valorizzazione, recupero e smaltimento dei rifiuti, senza aver proceduto, come prevede la normativa, ad una preventiva separazione delle attività affidate in privativa ai comuni da quelle destinate al libero mercato per favorire le attività di recupero e riutilizzo dei rifiuti differenziati.
Ciò, a mio parere, costituisce di fatto un mancato rispetto delle normative nazionali e comunitarie.
In questo quadro, e anche in considerazione della forte spinta verso la liberalizzazione dei servizi pubblici imposta dal governo Monti, non si comprende questa volontà della Regione Toscana che di fatto non favorisce una definitiva soluzione della gestione dei rifiuti, con gli attesi e auspicati benefici economici e ambientali.
Il rischio è anche quello di creare per venti anni una forte dipendenza da contratti capestro ( basta vedere l'esperienza dell'Inceneritore di Pietrasanta ) che , con logiche contrattuali di riconoscimento vuoto per pieno, finiscono per ostacolare la riduzione dei rifiuti e obbligano a pagare più volte anche i servizi di raccolta differenziata, senza ottenerne i relativi benefici.
Sarebbe interessante conoscere il parere della Commissione Europea o della Corte di giustizia comunitaria su questo singolare modo di interpretare le normative comunitarie da parte della Regione Toscana
Riceviamo e pubblichiamo
2 febbraio 2012
Ing. Giuseppe Vitiello ( ex presidente e A.D. di SEA spa di Viareggio)
Come è forse noto a molti, in questi ultimi anni le normative comunitarie hanno imposto una forte accelerazione alla riorganizzazione dei servizi di raccolta e smaltimento dei rifiuti nella direzione di favorire una forte riduzione nella produzione degli stessi, nel raggiungimento di significativi obiettivi nel riutilizzo, recupero e riciclaggio dei rifiuti o delle materie dagli stessi recuperabili e destinati ad un mercato di interesse economico e produttivo.
Il testo unico D.Lgs 152/2006, come modificato nel 2010, affida ai Comuni l'onere di organizzare le raccolte differenziate e di raggiungere gli obiettivi minimi previsti:
Art. 181.Riciclaggio e recupero dei rifiuti 1. Al fine di promuovere il riciclaggio di alta qualita' e di soddisfare i necessari criteri qualitativi per i diversi settori del riciclaggio, sulla base delle indicazioni fornite dal Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, le regioni stabiliscono i criteri con i quali i comuni provvedono a realizzare la raccolta differenziata in conformita' a quanto previsto dall'articolo 205.
Gli obiettivi indicati sono:
Art. 205 Misure per incrementare la raccolta differenziata 1. Fatto salvo quanto previsto al comma 1-bis, in ogni ambito(*) territoriale ottimale deve essere assicurata una raccolta differenziata dei rifiuti urbani pari alle seguenti percentuali minime di rifiuti prodotti: a) almeno il trentacinque per cento entro il 31 dicembre 2006; b) almeno il quarantacinque per cento entro il 31 dicembre 2008; c) almeno il sessantacinque per cento entro il 31 dicembre 2012.
I comuni che non raggiungono tali obiettivi sono fortemente penalizzati sul piano economico:
3. Nel caso in cui a livello di ambito territoriale ottimale non siano conseguiti gli obiettivi minimi previsti dal presente articolo, è applicata un'addizionale del venti per cento al tributo di conferimento dei rifiuti in discarica a carico dell'Autorità d'ambito, istituito dall'art. 3, comma 24, della legge 28 dicembre 1995, n. 549, che ne ripartisce l'onere tra quei comuni del proprio territorio che non abbiano raggiunto le percentuali previste dal comma 1 sulla base delle quote di raccolta differenziata raggiunte nei singoli comuni.
In Campania, inoltre, tale penalizzazione si può spingere fino allo scioglimento dei Consigli Comunali dei comuni inadempienti.
Oltre alle tradizionali raccolte( vetro, carta, plastica, metalli, ingombranti, inerti) la legge impone ai Comuni anche di organizzare raccolte differenziate per la frazione organica:
Articolo 182-ter Rifiuti organici
1. La raccolta separata dei rifiuti organici deve essere effettuata con contenitori a svuotamento riutilizzabili o con sacchetti compostabili certificati a norma UNI EN 13432-2002.
2. Ai fini di quanto previsto dal comma 1, le regioni e le province autonome, i comuni e gli ATO, ciascuno per le proprie competenze e nell'ambito delle risorse disponibili allo scopo a legislazione vigente, adottano entro centottanta giorni dalla data di entrata in vigore della parte quarta del presente decreto misure volte a incoraggiare:
a) la raccolta separata dei rifiuti organici;
b) il trattamento dei rifiuti organici in modo da realizzare un livello elevato di protezione ambientale;
c) l'utilizzo di materiali sicuri per l'ambiente ottenuti dai rifiuti organici, cio' al fine di proteggere la salute umana e l'ambiente.
Il materiale raccolto è destinato al recupero o al riutilizzo; tale materiale diventa pertanto merce e la gestione è liberalizzata:
Art. 181.Riciclaggio e recupero dei rifiuti
4. Per facilitare o migliorare il recupero, i rifiuti sono raccolti separatamente, laddove cio' sia realizzabile dal punto di vista tecnico, economico e ambientale, e non sono miscelati con altri rifiuti o altri materiali aventi proprieta' diverse.
5. Per le frazioni di rifiuti urbani oggetto di raccolta differenziata destinati al riciclaggio ed al recupero e' sempre ammessa la libera circolazione sul territorio nazionale tramite enti o imprese iscritti nelle apposite categorie dell'Albo nazionale gestori ambientali ai sensi dell'articolo 212, comma 5, al fine di favorire il piu' possibile il loro recupero privilegiando il principio di prossimita' agli impianti di recupero.
La legge prevede che i comuni siano anche responsabili della regolamentazione di tali servizi di raccolta:
Art. 198 Competenze dei comuni
2. I comuni concorrono a disciplinare la gestione dei rifiuti urbani con appositi regolamenti che, nel rispetto dei principi di trasparenza, efficienza, efficacia ed economicità e in coerenza con i piani d'ambito adottati ai sensi dell'articolo 201, comma 3, stabiliscono in particolare:
c) le modalità del conferimento, della raccolta differenziata e del trasporto dei rifiuti urbani ed assimilati al fine di garantire una distinta gestione delle diverse frazioni di rifiuti e promuovere il recupero degli stessi;
Lo smaltimento della frazione indifferenziata segue particolari principi:
Art. 182 Smaltimento dei rifiuti 1. Lo smaltimento dei rifiuti è effettuato in condizioni di sicurezza e costituisce la fase residuale della gestione dei rifiuti, previa verifica, da parte della competente autorità, della impossibilità tecnica ed economica di esperire le operazioni di recupero di cui all'articolo 181
In particolare viene sancito per i rifiuti indifferenziati l'obbligo dello smaltimento nell'ATO:
Articolo 182-bis Principi di autosufficienza e prossimita' 1. Lo smaltimento dei rifiuti ed il recupero dei rifiuti urbani non differenziati sono attuati con il ricorso ad una rete integrata ed adeguata di impianti, tenendo conto delle migliori tecniche disponibili e del rapporto tra i costi e i benefici complessivi, al fine di:
a) realizzare l'autosufficienza nello smaltimento dei rifiuti urbani non pericolosi e dei rifiuti del loro trattamento in ambiti territoriali ottimali;
b) permettere lo smaltimento dei rifiuti ed il recupero dei rifiuti urbani indifferenziati in uno degli impianti idonei piu' vicini ai luoghi di produzione o raccolta, al fine di ridurre i movimenti dei rifiuti stessi, tenendo conto del contesto geografico o della necessita' di impianti specializzati per determinati tipi di rifiuti; c) utilizzare i metodi e le tecnologie piu' idonei a garantire un alto grado di protezione dell'ambiente e della salute pubblica.
I piani regionali devono prevedere pertanto impianti adatti allo smaltimento di tali rifiuti indifferenziati:
Articolo 199 Piani regionali
3. I piani regionali di gestione dei rifiuti prevedono inoltre:
c) una valutazione della necessita' di nuovi sistemi di raccolta, della chiusura degli impianti esistenti per i rifiuti, di ulteriori infrastrutture per gli impianti per i rifiuti in conformita' del
principio di autosufficienza e prossimita' di cui agli articoli 181, 182 e 182-bis e se necessario degli investimenti correlati;
Essendo quindi riferita la competenze ai rifiuti indifferenziati, destinati allo smaltimento, e laddove possibile ancora, anche al recupero, l'ATO non può intervenire e pianificare nel settore del recupero e riutilizzo delle frazioni provenienti dalle raccolte differenziate, al cui circolazione è libera, essendo finalizzati alle attività di recupero e riutilizzo.
La raccolta differenziata viene inoltre definita proprio in funzione del trattamento finale :
p) "raccolta differenziata": la raccolta in cui un flusso di rifiuti e' tenuto separato in base al tipo ed alla natura dei rifiuti al fine di facilitarne il trattamento specifico;
Le gestioni integrate affidate agli ATO quindi sono limitate alla frazione dei rifiuti , quella indifferenziata, destinata allo smaltimento, anche se con azioni di recupero ( ad es. inceneritore con recupero energetico).
E' pertanto in contrasto con la normativa una pianificazione che sottrae ai Comuni la competenza sulla raccolta differenziata e che limita la libera circolazione delle frazioni destinate al recupero e al riutilizzo imponendo un monopolio attraverso un unico gestore delle raccolte e degli impianti.
Ciò l'ATO può farlo solo relativamente ai rifiuti indifferenziati destinati ad un trattamento finalizzato allo smaltimento, dopo aver verificato tutte le possibili alternative che favoriscano la riduzione, il recupero, il riutilizzo dei rifiuti.
Un ultimo aspetto poi è relativo alle interconnessioni tra la regolamentazione dei rifiuti e quella relativa alla produzione di energia rinnovabile.
Come è noto la definizione della biomassa comprende anche la frazione organica presente nei rifiuti.
La produzione di energia rinnovabile è una attività di pubblico interesse.
Tale aspetto è stato introdotto anche nella normativa sui rifiuti, propria nelle parti in cui definisce le modalità della gestione delle operazioni di recupero:
Art. 216 Operazioni di recupero
8. Fermo restando il rispetto dei limiti di emissione in atmosfera di cui all'articolo 214, comma 4, lettera b), e dei limiti delle altre emissioni inquinanti stabilite da disposizioni vigenti e fatta salva l'osservanza degli altri vincoli a tutela dei profili sanitari e ambientali, entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore della parte quarta del presente decreto, il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, di concerto con il Ministro delle attività produttive, determina modalità, condizioni e misure relative alla concessione di incentivi finanziari previsti da disposizioni legislative vigenti a favore dell'utilizzazione dei rifiuti in via prioritaria in operazioni di riciclaggio e di recupero per ottenere materie, sostanze, oggetti, nonchè(**) come combustibile per produrre energia elettrica, tenuto anche conto del prevalente interesse pubblico al recupero energetico nelle centrali elettriche di rifiuti urbani sottoposti a preventive operazioni di trattamento finalizzate alla produzione di combustibile da rifiuti e di quanto previsto dal decreto legislativo 29 dicembre 2003, n. 387, e successive modificazioni, nonche' dalla direttiva 2009/28/CE e dalle relative disposizioni di recepimento
In questi giorni l‘ATO Costa sta avviando una procedura ad evidenza pubblica per l'individuazione del soggetto gestore ( socio di minoranza di una azienda mista pubblico-privata) al quale vengono di fatto affidate, in una condizione di monopolio, tutte le attività connesse alla raccolta, valorizzazione, recupero e smaltimento dei rifiuti, senza aver proceduto, come prevede la normativa, ad una preventiva separazione delle attività affidate in privativa ai comuni da quelle destinate al libero mercato per favorire le attività di recupero e riutilizzo dei rifiuti differenziati.
Ciò, a mio parere, costituisce di fatto un mancato rispetto delle normative nazionali e comunitarie.
In questo quadro, e anche in considerazione della forte spinta verso la liberalizzazione dei servizi pubblici imposta dal governo Monti, non si comprende questa volontà della Regione Toscana che di fatto non favorisce una definitiva soluzione della gestione dei rifiuti, con gli attesi e auspicati benefici economici e ambientali.
Il rischio è anche quello di creare per venti anni una forte dipendenza da contratti capestro ( basta vedere l'esperienza dell'Inceneritore di Pietrasanta ) che , con logiche contrattuali di riconoscimento vuoto per pieno, finiscono per ostacolare la riduzione dei rifiuti e obbligano a pagare più volte anche i servizi di raccolta differenziata, senza ottenerne i relativi benefici.
Sarebbe interessante conoscere il parere della Commissione Europea o della Corte di giustizia comunitaria su questo singolare modo di interpretare le normative comunitarie da parte della Regione Toscana
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